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Pillole per un isolamento a cappotto in EPS a regola d’arte!
Pillole per un isolamento a cappotto in EPS a regola d’arte!
In questa sezione del sito, dedicata a voi professionisti, sicuramente già a conoscenza delle diverse soluzioni per efficientare energeticamente un nuovo progetto o una ristrutturazione, vogliamo portare alla vostra attenzione alcune peculiarità dell’EPS quale migliore materiale per realizzare un cappotto termico.
Il “cappotto” in EPS, più precisamente denominato ETICS e cioè sistema composto d’isolamento termico esterno, per pareti verticali opache è la soluzione più utilizzata in Europa per la coibentazione degli edifici civili, industriali, di servizio, nuovi o preesistenti.
Per isolare senza discontinuità dal freddo e dal caldo, per proteggere le facciate dagli agenti atmosferici, per porre in condizioni stazionarie termo-igrometriche l’involucro e la struttura degli edifici; per rendere ottimali, confortevoli e igieniche le condizioni degli spazi abitativi, di attività, servizio, e infine contribuire sensibilmente alla riduzione delle immissioni inquinanti nell’atmosfera.
L’applicazione del sistema a “cappotto” in EPS assicura i seguenti vantaggi nella progettazione di nuove costruzioni:
Per il recupero e la manutenzione straordinaria di edifici esistenti, l’installazione di un sistema a “cappotto” in EPS genera i seguenti vantaggi:
La posa del sistema a cappotto in EPS prevede una precisa procedura:
La posa prevede l’utilizzo di un profilo di partenza costituito da specifiche sagome in base alla conformazione della parete.
Spalmare in prossimità dei 4 bordi delle lastre un cordolo di massa collante largo almeno 3-5 cm e apporre alcune pastiglie (4-6) al centro delle lastre, larghe 7-8 cm.
Il consumo di massa collante è specificato nella documentazione pubblicata dai produttori del sistema ed è ben esplicitato anche nelle certificazioni ufficiali.
L’incollaggio delle lastre richiede un’essicazione di almeno 12 ore.
Questa operazione è necessaria quando il supporto presenta una superficie o strati sottostanti con scarsa resistenza meccanica.
Dopo almeno 24 ore dalla posa dello strato isolante, si procede con forature, in dima di profondità, con idoneo trapano. I tasselli devono inserirsi nella muratura portante per un minimo di 3 cm.
Si prepara la massa rasante e la si applica con talosce in acciaio inox stendendo sulle lastre isolanti uno strato continuo e omogeneo, ottenendo uno spessore minimo di 1,5 mm. Su questa rasatura fresca viene stesa la rete di armatura, in fibra di vetro, allettandola completamente, eliminando sacche di aria ed evitando pieghe e rigonfiamenti.
Sui bordi terminali del sistema la rete deve essere ben risvoltata e incollata al supporto minerale. Sul profilo di partenza inferiore la rete viene invece tagliata, senza farle formare risvolti. Accertarsi che ogni traccia di rete non sia più né visibile, né intuibile.
Questo rivestimento costituisce lo strato più esterno del sistema a “cappotto” e ne conforma l’estetica finale.
Per impedire infiltrazioni d’acqua, attraverso i giunti di interconnessione con altre strutture, si devono eseguire sigillature.
Si possono utilizzare guaine autoespandibili, o idonei sigillanti: i prodotti devono essere compatibili con il sistema a “cappotto” e in particolare non devono contenere composti che danneggiano il polistirene.