Categorie:
Anche nel trasporto l’EPS è amico dell’ambiente
Per abbattere gli impatti ambientali dovuti ai trasporti, da qualche anno si è sviluppato, per lo più per i prodotti alimentari, il concetto di KM ZERO, che consiste nell’acquisto di beni prodotti localmente.
In questo modo, accorciando la filiera produttore/consumatore, si ha una limitazione sia dei costi economici che di quelli ambientali.
E il polistirolo?
Essendo leggero, l’EPS, comunemente detto polistirolo o polistirene, è facile da trasportare e ha l’ulteriore vantaggio di garantire un risparmio di carburante durante il trasporto.
Altrettanto semplici ne sono la movimentazione, lo stoccaggio e l’installazione, per i quali non è necessario alcun tipo di abbigliamento protettivo.
Il polistirene espanso sinterizzato prodotto in Italia ha un ulteriore vantaggio: le aziende produttrici in Italia sono ben 130, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio, in modo da poter garantire la fornitura dei prodotti effettuando trasporti a distanze non superiori ai 100 km.
Il trasporto dell’EPS per un raggio di km contenuto (entro i 100 km) permette il risparmio del 50% di risorse rispetto alla consegna dei medesimi quantitativi per distanze doppie.
Questa efficiente distribuzione territoriale dei produttori di EPS riduce gli impatti dovuti al trasporto, essendo in grado di coprire tutto il territorio.
Il contributo dei trasporti sul valore totale di energie ed emissioni che sono state necessarie per produrre l’EPS, con percorso medio di 100 km, è pari rispettivamente al 7% e 3%.
Per altri materiali (es. lana di vetro, lana di roccia, sughero, lino, poliuretano rigido, polistirene estruso) il trasporto dagli stabilimenti di produzione, posizionati a volte al di fuori dei confini nazionali, ad un ipotetico destinatario finale in centro Italia, supera ampiamente l’impatto associato alla produzione del materiale stesso.